Quando ci siamo trasferiti nel Regno Unito, mio figlio, che allora aveva quindici mesi, aveva appena iniziato a parlare. Fin da subito mi informai su quale fosse l’approccio migliore da adottare per crescere bambini bilingue e in particolare in una fase così critica. Non volevamo cadesse in confusione. Ero comunque abbastanza tranquilla rispetto a questo tema in generale, pensando a quanti bambini piccoli in tutto il mondo imparano due lingue contemporaneamente, e senza andare troppo lontano in alcune regioni italiane, il bilinguismo sia la normalità.
Crescere bambini bilingue: il nostro approccio
Il nostro approccio come genitori è stato quello di informarci on line e di chiedere consiglio alle maestre dell’asilo che ci suggerirono di continuare a parlare a casa l’italiano, senza preoccuparci troppo. Anzi di continuare a farlo per evitare che l’inglese prendesse troppo il sopravvento, come potrebbe succedere più avanti, se l’esposizione sarà maggiore. Ma quello lo affronteremo quando succederà.
E così abbiamo fatto.
Poi con calma, una volta ambientati per bene, gli spiegai che in pubblico avremmo dovuto parlare una lingua nuova e ho cercato di renderlo un gioco.
Posso dire che questo passaggio non è stato difficile, quando iniziammo a frequentare gli spazi gioco, iniziai a parlargli in inglese (la cosiddetta lingua dominante).
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Anche se non capiva le parole, l’intonazione era di per sè eloquente, in un certo senso riuscivamo comunque a comunicare. E poi in queste situazioni, le parole che diciamo sono più o meno sempre lo stesse, “stai attento”, “non toccare”, “fai con calma”, “devi condividere i giochi”, insomma va beh lo sapete meglio di me.
E poi sicuramente è stato utile anche per me, così ho iniziato a familiarizzare con la lingua.
E’ anche un segnale di buona educazione con le altre mamme, mostrando che volete integrarvi, parlando una lingua che è quella che è compresa da tutti.
A casa invece, continuammo come sempre, adottando la cosiddetta “strategia della lingua domestica minoritaria”.
Dopo qualche mese, anche a casa iniziammo a leggere qualche libro in inglese, in genere prima di andare a letto. Anche adesso, cantiamo sempre le canzoncine inglesi che abbiamo imparato a questi spazi gioco, come “The wheels on the bus” che è in assoluto la sua preferita.
Andrea ha un buon rapporto con i libri, ama sfogliare le pagine e ascoltarmi mentre leggo.
Alcuni dei nostri libri preferiti sono i libri tattili della casa editrice Usborne mentre per quanto riguarda l’italiano siamo dei fan accaniti di “Giulio Coniglio” .
Crescere bambini bilingue: tanti vantaggi
I bambini bilingue hanno una maggiore sensibilità al linguaggio, un orecchio migliore per l’ascolto e la giusta educazione fonetica. Penso che questo sia un grande dono che stiamo dando ai nostri figli, soprattutto quando penso al mio livello di inglese dopo tanti anni di studio e di pratica…
C’è anche un altro aspetto, che riguarda più in generale la nostra vita da expat, la speranza di riuscire a trasmettergli l’apertura verso altre culture che è un pò l’essenza del nostro essere qui.
Ci sono anche alcuni studi che mostrano come i bambini bilingue siano più predisposti alla risoluzione di problemi e all’apprendimento di una terza lingua.
C’è anche n’altra buona notizia: pare che crescere bilingue, sia l’antidoto a declini cognitivi dell’invecchiamento (come l’Alzheimer).
I bambini bilingue cominciano a parlare più tardi dei bambini monolingua, tuttavia non c’è nulla di cui preoccuparsi perchè è solo questione di tempo.
Insomma mamme expat, tiriamoci su il morale perchè vivere all’estero ha il suo prezzo, ma ai nostri figli stiamo dando una marcia in più.
Francesca
1 commento
E’ meraviglioso il suo esprimersi, ovviamente parlo del principino il cosiddetto “grande”. Anche quando parla italiano, già si sente l’inflessione straniera. Bellissimo